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Kombucha Symbiosis

SIM-BIO-SIS E su come il Kombucha sia stato il nostro gentile usciere sulla via dei fermentati.

Come la prima volta che ti regalano una pianta.
Hai sentito dire mille volte che le piante devono essere innaffiate, ma tu non ne hai mai innaffiata una. Tutta tua.
Poi, a furia di dire che ti piacciono tanto le piante, di solito a regalare piante sono persone in qualche modo speciali, in una occasione qualsiasi, di botto, qualcuno, appunto, ti regala una pianta.

A quel punto, se è vero che le piante ti piacciono almeno un po’, la devi iniziare ad innaffiare per davvero. Sapere quando e come. All’incirca, certo non inizierei da una pianta con speciali esigenze botaniche, ma qualcosa devi iniziare a vedere. Se la terra ha sete come un cammello nel deserto o se le radici galleggiano in uno stagno di acqua, se le foglie sono vivide o appassite, insomma, nozioni più visive che altro. Comunque, nozioni.

E se da un bocciolo, dopo una settimana, inizia a spuntare un mezzo fiore, e giorno dopo giorno, svegliandoti, lo vedi sempre più esploso, e vivo, a quel punto hai capito che quel qualcosa che sapevi, lo hai utilizzato bene. E la pianta vive grazie alle tue cure (che certo, passano attraverso i giorni in cui te ne scordi, i giorni in cui il coinquilino/marito/mamma passa da casa, e pensa di innaffiare la pianta, anche se tu lo hai appena fatto, insomma, cose così). Vive.
Grazie alle tue calibrature di acqua, temperatura, posizione.
Può non sembrare così, ma in realtà è una grande soddisfazione. Come solo le prime volte sanno essere.

Ecco, se alla fine di tanto parlare, ti ritrovi in mano una madre di kombucha, e dentro di te sai di non volerla far morire, devi iniziare ad applicare quello che sai sulla fermentazione del kombucha.
Quanto zucchero pesare e perché. 

Ti ritrovi a scegliere l’elastico migliore per tenere il panno sul barattolo, provare e scegliere solo la migliore delle postazioni presenti per lasciarlo fermentare, assaggiarlo con curiosità ogni giorno per gustare l’avanzare delle acidità e il lavoro che la madre, in Simbiosi, stava svolgendo sul nostro tè zuccherato.

Gustare il nostro kombucha, filtrato e imbottigliato, è stata una grande soddisfazione. 

Come solo le prime volte sanno essere.


E ci ha permesso di capire un po’ meglio lo squisito mondo dei fermentati, che nei vegetali offre una grandissima espressione di sé, e che per il nostro palato ha significato una rivoluzione deliziosa e irreversibile.